Quando si ha a che fare con un contratto di affitto è sempre bene tenere a mente sia i propri diritti che i doveri che un simile contratto comporta.
Ciò vale sia per gli inquilini che per i proprietari. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire come fare per tutelarsi se si ha intenzione di affittare la propria casa.
Proprietario e inquilino: quali sono gli obblighi?
In primo luogo, è necessario tenere conto del fatto che il proprietario deve consegnare all’inquilino un immobile abitabile. In termini molto più pratici, spetta proprio al proprietario provvedere a ristrutturazioni e interventi di manutenzione cosiddetta straordinaria. All’inquilino, invece, spetta il compito di pagare il canone secondo le modalità stabilite al momento della somministrazione del contratto. Inoltre, l’inquilino ha anche l’obbligo di farsi carico della manutenzione cosiddetta ordinaria. Ciò che importa tenere presente è che alla scadenza del contratto l’immobile deve essere riconsegnato dall’inquilino al proprietario nella medesima condizione in cui lo ha trovato, escludendo, ovviamente, il deperimento causato dall’utilizzo.
Come tutelarsi?
Ma come tutelarsi? Di sicuro, rivolgersi ad un’agenzia immobiliare può rappresentare un’ottima soluzione. In questo caso, però, è opportuno mettere in conto una provvigione che corrisponde al 10% del canone annuo e viene pagata dal locatore.
Ad essere cruciale è, poi, la scelta della tipologia di contratto. In genere si opta per contratti cosiddetti a canone libero di 4 anni più 4 anno o per contratti a canone concordato di 3 anni più 2 anni. Questa seconda alternativa consente di godere di una tassazione a regime agevolato. Un’altra soluzione è quella del contratto temporaneo o del contratto a fine turistico. In entrambi i casi si ha a che fare con contratto meno vincolanti.
Una cosa è certa: prima di affittare un immobile è bene informarsi bene sul conto degli inquilini in modo tale da non far cadere la propria casa in mani sbagliate. La richiesta della cauzione o di una fideiussione è una forma maggiore di tutela che, però, non deve essere affatto sottovalutata.
In ultimo, è opportuno tenere conto del fatto che se un affittuario non paga il canone entro il tempo stabilito, il contratto può tranquillamente dirsi risolto. Nell’eventualità in cui dovesse alesarsi tale circostanza, il proprietario ha l’obbligo di rivolgersi ad un legale per concordare i tempi e i modi con cui dare seguito allo sfratto. A tale riguardo, comunque, è d’obbligo precisare che si tratta di una procedura niente affatto rapida né, tanto meno, semplice.