Chi visita il Salento si lascia incantare dall'architettura tipica del luogo.
Il barocco leccese, stile che si afferma intorno al Seicento, è ben evidenziato sulle facciate di tanti palazzi, tra cui il Duomo di Lecce, che ne è un esempio tra i più significativi.
Questo edificio di culto, situato nel centro storico della città, merita sicuramente una visita. Arrivando nell'omonima piazza, l'entrata del Duomo risulta essere in posizione laterale. A questa particolare situazione si è rimediato creando una "finta" porta che accoglie i visitatori in modo più sontuoso ed immediato, pur lasciando intatto l'originario ingresso che appare secondario.
Il Duomo a prima vista
Sull'imponente facciata sono poste tre statue di santi. Al centro l'amato patrono della città, S.Oronzo, e ai suoi lati, più in basso, San Giusto e San Fortunato. Da notare un simbolo molto interessante, ovvero la raffigurazione di una lupa e di un leccio. Entrambi, si suppone, potrebbero aver dato il nome alla città.
Entrando nell'edificio ci si trova subito nelle tre navate e si nota il gran numero di altari, ben 12 oltre a quello maggiore. L'organo che sovrasta l'ingresso è famoso per la perfetta qualità del suono, mentre sull'ingresso originario spiccano il sole e la luna, due simboli pagani.
La storia nel sottosuolo
Il Duomo di Lecce stupisce ancor di più se ci addentra nelle sue fondamenta, dove si può visitare la grande cripta.
Oltre 90 colonne con capitelli decorati con figure umane delimitano lo spazio e conducono al luogo dove un tempo si provvedeva alla sepoltura dei corpi dei defunti. Grazie a moderne tecnologie è stato possibile rilevare che le più antiche sepolture risalgono addirittura a prima di Cristo, forse 500 anni a.C. Da questo si deduce che su un antico cimitero sorsero probabilmente dei templi, ed infine fu edificato quello che oggi è uno dei più bei simboli di culto e di architettura della città di Lecce.
Un patrimonio artistico importante, un edificio che racconta e mostra il passare del tempo e lo scorrere delle civiltà, arricchendo chi ha la fortuna di visitarlo.
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Brizio Montinari, nasce a Calimera nel 1932, quarto di sei figli appartenenti ad una famiglia di costruttori. 
