Nove comuni del Salento racchiudono un lembo di terra ricco di tesori di ogni genere: questa è la Terra D'Arneo.
Un territorio paludoso e inospitale che è diventato, grazie all'opera dell'uomo, un vero gioiello salentino dove nascono vini di carattere, oli superbi, dove nidificano uccelli rari e la flora trova l'habitat ideale per prosperare rigogliosa.
Dopo la bonifica, l'area compresa tra i comuni di Nardò, Porto Cesareo, Veglie, Leverano, Salice Salentino, Campi Salentina, Guagnano, Carmiano e Copertino è divenuta una zona di particolare interesse dal punto di vista culturale e naturalistico, con peculiarità che la rendono un'attrazione di tutto rispetto, meta imprescindibile per chi programma un viaggio nel territorio pugliese.
Le diversità del paesaggio e la molteplicità di spunti che l'Arneo propone riescono ad incantare ed interessare i visitatori più esigenti.
D'altra parte, come non guardare con ammirazione gli ulivi secolari che sfidano il tempo nei campi sconfinati? Gli uliveti si alternano ai vitigni e i risultati della loro produzione si concretizzano in vini come il Negroamaro, un prodotto di eccellenza del territorio, e oli dal profumo inconfondibile.
Vino, olio e tradizione
Nella Terra D'Arneo il lavoro nei campi è stato fatica e ragione di vita per tante generazioni; l'esperienza accumulata si riscopre nei prodotti che oggi sono riconosciuti come unici ed inimitabili.
Visitando il Salento ci si aspetta di vedere spiagge da cartolina, paesaggi caratterizzati da masserie e grotte, resti archeologici, torri costiere e mare lmpido.
Se ci si reca in Terra D'Arneo si scopre anche la cultura del lavoro contadino, si ammira il risultato della fatica fisica e si assaporano sapori e profumi genuini, caratteristici del posto.
Qui si trovano tante cantine eccellenti che contribuiscono, insieme al buon cibo, a dare vita a quel turismo enogastronomico che si fa sempre più spazio nelle preferenze dei viaggiatori. Un modo piacevole per conoscere un popolo anche attraverso il suo modo di preparare i piatti e di trasformare i frutti della terra, precorrendo la "moda" del cibo genuino, semplice e salutare.