Esiste un luogo nel Salento più trasparente e perfetto di altri, più volte premiato dalla Bandiera Blu d’Europa.
E’ il luogo che dona il nome alla baia di Torre dell’Orso: uno scenario di rara bellezza per panorama e doti naturali. Qui, le correnti del Canale d’Otranto spingono un mare cristallino sulle dune di una sabbia argentea, dove il colore della riva si specchia sul candore dell’acqua.
Siamo a Lecce, in Puglia, nel comune di Melendugno, a pochi chilometri da San Cataldo, la località balneare del mare Adriatico nota come Lido di Lecce.
Baia di Torre dell’Orso: un intreccio di antiche leggende
La baia prende il nome dall’intreccio di antiche storie, secondo le quali: Urso sarebbe il nobile titolare dell’agro di un tempo; Orso sarebbe l’epiteto della foca monaca; o più verosimilmente la torre del XVI Secolo, imperante sulle falde della costa, fu il nodo focale per l’avvistamento delle navi turche dirette in quei luoghi.
Ma più propriamente, e fedelmente alle tradizioni dell’epoca secondo le quali le torri dovessero riportare i nomi dei santi, la torre avrebbe ereditato l’appellativo da Sant’Orsola, fino a diventare Baia di Torre dell’Orso.
Ma quel che riporta all’impronta fiabesca, traslata nel tempo, di questo posto incantato è la leggenda delle due sorelle. Si narra che, in un tempo molto lontano, in terre vicine alla baia vivessero due sorelle di rara bellezza. Un giorno, cercando riparo dal sole e schivando la calura estiva, approdarono al mare fin sulla scogliera di Torre dell’Orso.
Lì, la brezza di un venticello leggero carezzò i capelli di una di loro, riportando alle sue narici un profumo così intenso e stregante ch’ella volle tuffarsi in acqua per raggiungerlo e goderselo appieno. Lanciatasi nel vuoto, raggiunse la schiuma e l’andirivieni delle onde, ma iniziò ad urlare in preda alla paura di restarne inghiottita. Per questo la sorella senza esitare si tuffò, a sua volta, per salvarla.
Pochi istanti dopo, quel che prima era di rarefatto splendore si tradusse in una tragedia senza pari, un guaio che restituiva alla superficie due corpi inermi e privi di vita.
Un pescatore attratto dalle urla delle ragazze si affrettò per raggiungerle, ma giunto là dov’era certo che vi fossero trovò soltanto due faraglioni al loro posto, identici tra loro, che sembravano abbracciarsi.
Si stupì della loro presenza, non se n’era accorto mai, ma rimase incantato dall’amore che le rocce a strapiombo sul mare raccontavano. Tornando alla riva, decise di denominare quelle rocce Le due Sorelle. Quasi che, senza saperlo, anche lui avesse fatto parte di quella storia.
San Cataldo: un fascino da scoprire e abitare
Il magnetismo del territorio salentino si snoda tra respiri di storia e case da abitare, per soluzioni temporanee vacanziere o alternative abitative stabili nel tempo. Per esempio, San Cataldo offre dei meravigliosi appartamenti in vendita all’interno del “Residence Campoverde”: un complesso di recente costruzione immerso nel verde e vicinissimo al mare.
Ma perché scegliere San Cataldo come luogo per le vacanze? La località offre lidi attrezzati e litorali aperti al pubblico, e la vicinanza con le altre mete salentine come Otranto, San Foca, Roca, Castro e Torre Dell’Orso per l’appunto, fanno di San Cataldo un’opzione perfetta per chi volesse cimentarsi in serate danzanti in una location sul mare, oppure semplicemente sorseggiare un buon cocktail passeggiando sulla spiaggia, tra le rive del mare Adriatico.
Completano il profilo turistico di San Cataldo supermercati limitrofi ed altri servizi principali; per far sentire al viaggiatore di passaggio o all’abitante del posto un elevato livello di comfort: il luogo perfetto per un investimento immobiliare.