La decisione è presa: la data del matrimonio è ormai stabilità. Non resta che decidere l'abito da indossare, le bomboniere per gli invitati e, naturalmente, la casa nella quale si stabilirà la nostra nuova famiglia.
Se non possediamo già una casa e al momento non preventiviamo di acquistarne una, allora l'unica soluzione è ricorrere all'affitto. Ma quali tipologie di contratti d'affitto sono possibili? E quale conviene di più? Scopriamolo insieme.
I diversi tipi di contratto d'affitto
La normativa vigente prevede diversi tipi di contratto d'affitto, ognuno pensato per soddisfare esigenze diverse.
Il contratto a canone libero
Quello più conosciuto è senza dubbio il contratto a canone libero. È una forma contrattuale che lascia ai contraenti ampia libertà nelle condizioni, soprattutto economiche. Ciò che, invece, è sempre fissa è la durata: quattro anni più altri quattro di rinnovo automatico se allo scadere dei primi non viene presentata disdetta da una delle parti.
Il contratto a canone concordato
C'è, poi, il contratto a canone concordato che prevede un pagamento delle mensilità che non può superare determinati livelli stabiliti dalla legge. Il contratto a canone concordato può essere ulteriormente differenziato in canone convenzionato, transitorio oppure per studenti universitari. Il canone convenzionato ha una durata di tre anni più due, prevede un canone calmierato rispetto a tutti i contratti d'affitto libero ed è possibile rifarsi esclusivamente alle tabelle concordate nei diversi Comuni italiani.
Il contratto d'affitto per studenti
Il contratto d'affitto per studenti, invece, ha una durata variabile che può andare dai tre mesi fino ai tre anni, in base alle reali esigenze di uno studente fuori-sede. Il contratto può essere sottoscritto solo da studenti universitari o di percorsi di specializzazione post laurea che sono iscritti ad università di città diverse rispetto a quella della propria residenza.
Il contratto transitorio
Infine, il contratto transitorio ha una durata che non può superare i 18 mesi e può essere stipulato solo a fronte di una specifica indicazione scritta che dettagli le esigenze dell'affittuario legate ad un trasferimento temporaneo della sede lavorativa, formazione professionale oppure per la ricerca di un'occupazione in una città diversa da quella di residenza.
Quale contratto d'affitto conviene utilizzare
È difficile consigliare una tipologia di contratto piuttosto che un'altra perché molto dipende dalle reali necessità di chi deve locare un appartamento.
Genericamente, si può affermare che per chi sia interessato ad una soluzione definitiva, perché la casa scelta si trova nella città nella quale intendiamo stare stabilmente, allora il contratto a canone libero è quello più indicato.
Infatti, prevede la lunghezza maggiore anche se, di contro, non esistono limiti che possano calmierare il canone che mensilmente si deve versare. Inutile sottolineare come i contratti per studenti siano i più idonei per gli universitari anche perché la possibilità di disdire il contratto con un avviso di un solo mese prima permette ai clienti maggiori possibilità di libertà di movimento.
Infine, per tutti i contratti, sia quelli a canone libero che quelli a canone concordato, prevedono la possibilità di usufruire della formula a cedolare secca che non solo permette di risparmiare sulle spese del contratto (10% di tasse rispetto al 21% del contratto classico) ma garantisce anche la possibilità di non aderire agli adeguamenti Istat per l'aumento della locazione in base all'aumento del costo della vita.